San Vito Lo Capo e dintorni
Il territorio è un’alternanza di alte pareti di roccia che sprofondano nell’azzurro delle insenature. Le calette, tutte ciottolose, sono 7 e si presentano come delle nicchie incavate sul fianco delle muraglie dolomitiche. Esse sono (da nord a sud, ovvero da San Vito lo Capo a Scopello): Cala della Tonnarella, Cala dell’Uzzo, Cala Marinella, Cala Berretta, Cala della Disa, Cala Capreria, Cala Mazzo di Sciacca.
I terreni, che fino a poco tempo fa costituivano la riserva, erano coltivati a scopo agricolo. Oggi, invece, sono il risultato dell’evoluzione della natura intrecciato all’attività umana. Ricco di vegetazione mediterranea, è possibile ammirare le palme nane, numerose carrubi e maestosi olivastri e nello stesso tempo potrete scorgere qualche abitazione contadina. Anche il paesaggio sottomarino è ricco di fauna tipica della macchia mediterranea. Le immersioni nei fondali della riserva sono un'esperienza unica. Dove il mare è di un blu intenso è possibile vedere un'alga rossa e sfrangiata, il Lhytophillum tortuosum, oppure l'alga Cystoseira stricta, presente a testimonianza di acque pulite. Allontanandoci sempre di più dalle coste, sono presenti anche alghe brune e numerosi animali marini: rose di mare, anemoni, madrepore, polpi di madrepora. Questi ultimi accendono i fondali di colore arancio/rosso. A profondità ragguardevoli c'è anche il corallo rosso. Una rarità in fatto di pesci è la cosiddetta Troittor a vermeti. Si tratta di un mollusco gasteropode dalla conchiglia a forma di tubo da 1 a 2 cm di natura calcarea tanto da mimetizzarsi con masse di calcare. Grazie a questo processo si formano queste piattaforme, appunto trotto, che orlano la costa.
Numerose sono anche le grotte visitabili. Tra queste ci sono: Grotta del Colombaccio, Gotta della Corvina, Grotta della Capreria, Grotta della Mustia, Grotta della Ficarella.
Pur non essendo una riserva marina è vietato introdurre canne da pesca, fucili e strumenti di cattura di qualsiasi genere.
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